Roma, 11 novembre. Il Ministero della Salute torna a palazzo Chigi dopo lo "spacchettamento" del dicastero del Welfare con il ddl che aveva gia’ ottenuto il via libera dal Senato e che ora e’ stato approvato anche dall’assemblea di Montecitorio. I voti a favore dell’istituzione del ministero sono stati 252, 63 i contrari, 156 gli astenuti. La storia del ministero inizia nel 1958, quando da una costola del Viminale nasce il dicastero della Sanita’. A guidarlo, in passato, molti nomi illustri della politica italiana: da Remo Gaspari a Vittorino Colombo, a Tina Anselmi. Al vertice della Sanita’ ci sono stati anche Renato Altissimo, Carlo Donat Cattin, Francesco De Lorenzo, poi incappato nelle maglie dell’inchiesta Mani pulite. In tempi piu’ recenti, a guidare il ministero e’ stata Rosy Bindi. L’ultimo ministro della Sanita’, prima che il dicastero cambiasse nome in ministero della Salute, e’ stato, nel secondo governo Amato, l’oncologo Umberto Veronesi. Poi, nel 2001, nel secondo governo Berlusconi, e’ stata la volta del ministro anti-fumo Gerolamo Sirchia. Dopo di lui Francesco Storace, lo stesso Berlusconi, ad interim, per tre mesi, dal marzo al maggio del 2006, e infine, con il secondo governo Prodi, Livia Turco. Nel 2008 l’accorpamento, nel dicastero del Welfare, dei ministeri del Lavoro e della previdenza sociale, della Salute, e della Solidarieta’ sociale. Ora il ritorno "all’antico" con la Salute eletta nuovamente a rango di ministero. E con Ministro Fazio? "Credo proprio di sì". Il responsabile del Welfare, Maurizio Sacconi, risponde così ieri ai giornalisti fugando i dubbi circolati nei giorni scorsi, entrando nella sala delle conferenze della Camera dei deputati per partecipare a un convegno.