Accorpate le ASL in Toscana, da 12 a 3

Mar 12, 2015

Semaforo verde da parte del Consiglio regionale toscano che approva con 28 voti favorevoli, 16 contrari e 1 astenuto la riforma del sistema sanitario. Rispetto al testo approvato dalla commissione sanità sono stati accolti alcuni emendamenti tra cui quello all’articolo 5 sull’istituzione del dipartimento dei servizi sociali, per dare più forza alle integrazioni socio-sanitarie. Ma in sostanza è stata conferma l’impalcatura della Proposta di legge 396 ‘Disposizioni urgenti per il riordino dell’assetto istituzionale e organizzativo del Servizio sanitario regionale’ della Giunta regionale, poi oggetto di una serie di consultazioni in commissione Sanità e Politiche sociali che hanno portato a raccogliere oltre settantacinque osservazioni. Cardine della riforma è l’accorpamento delle attuali dodici aziende di unità sanitarie locali in tre aziende Usl, una per ciascuna area vasta: azienda Usl Toscana Centro, azienda Usl Toscana Nord Ovest, azienda Usl Toscana Sud Est. La revisione dell’assetto istituzionale e organizzativo prevede quindi un rafforzamento del ruolo dell’area vasta, intesa come sede di attuazione della programmazione strategica regionale. Si tratta comunque del primo passo di un iter più ampio, che dovrà definirsi entro il prossimo 30 settembre con la presentazione di una proposta di legge ad hoc da parte della Giunta. Una volta a regime il nuovo assetto prevedrà un direttore per area vasta, un comitato operativo (composto dai direttori generali delle aziende sanitarie e dal direttore generale dell’Estar) e la conferma del ruolo del dipartimento interaziendale, quale strumento organizzativo delle aziende di unità sanitarie locali, dotato di un’assemblea e di un coordinatore. La zona-distretto viene confermata come ambito territoriale ottimale di valutazione dei bisogni sanitari e sociali delle comunità, nonché di organizzazione ed erogazione dei servizi inerenti le reti territoriali sanitarie, socio-sanitarie e sociali integrate. Dal 1° gennaio 2016 nasceranno quindi tre aziende Usl, una per ciascuna delle aree vasta, dotate di personalità giuridica di diritto pubblico e di autonomia imprenditoriale. Dal 1° luglio le Asl saranno commissariate.