Arrivano gli ospedali di comunita’ gestiti dagli infermieri e le grandi reti per patologia. Stop ai privati con meno di 60 letti

Mar 26, 2015

 Il Ministro della salute ha firmato ieri il regolamento recante la definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera. “Il provvedimento, che costituisce attuazione del Patto per la salute per gli anni 2014-2016″ spiega il Ministero, “avvia il processo di riassetto strutturale e di qualificazione della rete assistenziale ospedaliera; esso consentirà ai cittadini di poter usufruire, nell’erogazione delle prestazioni sanitarie, di livelli qualitativi appropriati e sicuri e produrrà, nel contempo, una significativa riduzione dei costi garantendo l’effettiva erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza. Per citare solo alcune delle misure contenute nel Regolamento, si evidenzia che dal 1° gennaio 2015 non possono essere più accreditate nuove strutture con meno di 60 posti letto per acuti e dal 1° luglio 2015 non potranno essere sottoscritti contratti con strutture accreditate con meno di 40 posti letto per acuti, fatta eccezione per le strutture monospecialistiche. Dal 1° gennaio 2017 non potranno essere sottoscritti contratti con le strutture accreditate con posti letto ricompresi tra 40 e 60 posti letto per acuti che non siano state interessate dalle aggregazioni previste dallo stesso Regolamento”. La riscrittura del ministero non ha cambiato la sostanza delle norme e delle indicazioni dalle quali il Governo, come scritto nella relazione tecnica ai nuovi Lea, si aspetta una riduzione di 3mila posti letto in base ai nuovi standard del 3 per mille per gli acuti e dello 0,7 per mille per la lungodegenza e riabilitazione.