Fiaso: SSN tiene. Ma secondo Ricciardi dell’ISS non abbiamo piu’ di 6 mesi per salvarlo

Lug 7, 2016

Il tasso di obsolescenza tecnologica dei nostri ospedali è passato dal 70% del 2009 all’80% del 2013, quello delle Asl dal 71 all’85%. E’ quanto emerge dal Forum Fiaso sullo stato di salute della sanità italiana che così sintetizza lo stato del SSN: “Ssn migliora la perfomance nonostante crescita della spesa privata e alto costo farmaci, che non sempre è giustificato da un miglioramento condizioni pazienti”. Riflettori puntat sulla spesa privata che ha oramai raggiunto quota 33 miliardi, quasi un quarto della spesa sanitaria complessiva. Ed è quasi tutta “out of pocket”. Allarme per il tasso di copertura dei servizi pubblici per i 2,5 milioni di non autosufficienti: non supera il 10-20%. Ma nonostante tutto il "Ssn tiene".Secondo la ministra Lorenzin: “L’aumento di 2 mld a Fondo sanitario nazionale è imprescindibile per affrontare priorità. L’anno scorso ci siamo impegnati a rinnovare i Lea e a elaborare il nuovo Piano nazionale vaccini. Questa volta dobbiamo occuparci del Fondo per l’Epatite, della spesa farmaceutica ospedaliera e dei farmaci oncologici che siano davvero innovativi, ma anche di rimpolpare il personale. E sul personale sanitario abbiamo bisogno di risolvere tre questioni: lo sblocco del turn over, la stabilizzazione dei precari e i contratti”. I risparmi eventualmente ottenuti da un’ottimizzazione dell’acquisto di beni e servizi “resteranno – ha garantito – senza ombra di dubbio all’interno del Ssn, dato che lo prevede una legge dello Stato. Voglio poi assicurare che non ho alcuna intenzione di privatizzare la sanità e che non intendo adottare il modello americano, assolutamente incompatibile con il nostro sistema”. Assolutamente allarmante  Ricciardi (Iss): “L’Italia è l’ultimo Paese a poter contare ancora su un Servizio sanitario nazionale. Ed è un elemento di ricchezza, poiché il settore della sanità è trainante e produce ritorni sia in termini di salute che in chiave economica. L’Italia deve investire di più in prevenzione – ha aggiunto – e avviare una riorganizzazione dei servizi che si fondi in primis su una vera riforma della governance. Nel complesso ci sono enormi margini di miglioramento legati soprattutto alla responsabilità organizzativa e gestionale. Ma dobbiamo intervenire in fretta, poiché non abbiamo più di 6 mesi per salvare il Ssn”.