Pubblichiamo l’Ipotesi di intesa sul lavoro pubblico (compresa la dirigenza medico – veterinaria) Governo-Regioni-ANCI-UPI-OO.SS del 3 maggio 2012. La ratifica dovrà arrivare alla fine della prossima settimana, con il passaggio anche in conferenza Stato-Regioni, ma intanto un primo accordo sembra raggiunto tra Governo, autonomie locali e sigle sindacali attorno al protocollo che dovrebbe dettare le linee di intervento per il legislatore sulla riforma del pubblico impiego. Presupposto del protocollo è che «la logica dei tagli lineari ha effettivamente ridotto la spesa pubblica, ma non ha favorito il diffondersi della cultura dell’ottimale organizzazione delle risorse, secondo principi di efficienza, efficacia ed economicità», mentre «la situazione di crisi impone che siano create condizioni di misurabilità, verificabilità e incentivazione della qualità dei servizi e delle funzioni pubbliche in modo da valorizzare le professionalità dei lavoratori pubblici ed avere parametri significativi per le politiche premiali nei loro confronti». Dai sindacati arriva un giudizio positivo: si tratta di un passo importante per la dirigenza medico-veterinaria con il ritorno al contratto nazionale di lavoro con funzione regolatoria sia dell’assetto retributivo che sui rapporti di lavoro, e il riaffidamento delle potestà contrattuali che erano state sottratte dalle leggi Brunetta. Ci sono la ripresa di un percorso di superamento del precariato, nuove norme sulla mobilità, la prevalenza della perfomance organizzativa su quella individuale, con il superamento del principio delle tre fasce brunettiane di meritocrazia. Per la dirigenza importanti sono la garanzia di una effettiva autonomia rispetto all’organo di indirizzo politico, il pieno riconoscimento del ruolo negoziale e delle prerogative delle specifiche rappresentanze nei luoghi di lavoro, l’incentivazione legata alla relazione con le risorse disponibili e gli obbiettivi prefissati. Protocollo_definitivo_3_5_2012.pdf