“Una firma convinta, un contratto che ci rimette in moto”. Noi Medici del Territorio Simet veniamo da lontano e tuteliamo medici di medicina generale, medici ospedalieri e di pronto soccorso, dirigenti medici dei servizi territoriali. La nostra firma su questo contratto è stata convinta e coerente con la nostra storia di capaci mediatori per il bene comune di medici e pazienti. Crediamo nel Servizio Sanitario pubblico e ne siamo grandi sostenitori. Siamo partiti da una bozza inaccettabile e da richieste delle Regioni che hanno trovato spazio nel vuoto contrattuale e nei rimpalli di colpa col Mef, francamente irricevibili. Ora nel testo finale del CCNL per l’Area della sanità ci sono dei netti miglioramenti. Non è un CCNL coraggioso, ma è il migliore possibile, considerato il dirupo dal quale dovevamo risalire. Il contratto registra significativi passi in avanti, ad esempio per compensare il disagio e regolamentare l’emergenza sanitaria, e ci rimette in moto. Ora occorre completare il lavoro a livello della contrattazione aziendale, che sarà forse ancora più importante che in passato. Tutto al mondo è perfettibile, ma quello che abbiamo siglato non è il peggior contratto dei tanti che ho visto. Certo occorre vigilare sull’andamento e la reale volontà politica di finanziare il nostro futuro. La prevenzione, l’assistenza alla cronicità e agli anziani in un paese che invecchia sempre più richiedono la presenza diffusa sul territorio di una rete di servizi assistenziali e socio assistenziali fortemente integrati e coordinati. I Distretti devono continuare ad essere il fulcro dell’assistenza territoriale, interfaccia operativa cittadino-ASL, il luogo in cui avviene la reale presa in carico dell’assistito e non possono essere messi in pericolo da scelte gestionali e organizzative che spesso sono improvvisate. Leggi La Repubblica di oggi