Da Sole Sanità del 1° giugno 2015 – Continua il disinvestimento nei confronti del Servizio sanitario pubblico. Il Rapporto Annuale Istat 2015 mostra infatti che il 9,5% della popolazione (9% nel 2014) non ha potuto fruire di prestazioni garantite dal Servizio sanitario pubblico per motivi economici o per liste di attesa troppo lunghe, con difficoltà crescenti nel mezzogiorno dove la quota di chi rinuncia è del 13,2%. La stagione dei tagli lineari è tutt’altro che terminata e la si tenta di mascherare con stravaganti definizioni come “mancato aumento del Fsn”, che offendono l’intelligenza di tutti, specie di chi ha a cuore il SSN e i suoi principi fondanti: universalità, solidarietà ed equità. Le evidenze sono l’Intesa Stato-Regioni febbraio 2015 e il DEF 2015 che sanciscono il taglio di 2,5 mld di euro al Fondo Sanitario nel 2015 e 2016, e portano il rapporto spesa sanitaria-Pil al 6,6% nel 2020 (6,8% nel 2015). Leggi l’articolo