Sottoscritto CCNQ in Aran: ora al via rinnovi contrattuali senza sperequazioni retributive

Gen 9, 2024

Con la sottoscrizione dell’ipotesi di CCNQ sulla ripartizione delle aree e dei comparti si pongono le premesse per l’apertura della stagione contrattuale 2022-2024 con le priorità tracciate su Sanità, sicurezza ed enti locali. Il Ministro Zangrillo ha dichiarato di aver già predisposto l’ atto di indirizzo “madre” ora al vaglio del MEF. A tale proposito CODIRP segnala che dalle ultime Tabelle del Mef sui “Costi propri delle Amministrazioni Centrali – Confronto macroaggregati di costi propri relativi alle Amministrazioni Centrali”, emerge che il costo del personale è in costante diminuzione nel periodo dagli anni 2021 al 2025. Ebbene, Il rapporto della distribuzione tra prestazioni pubbliche, conti economici e oneri da trattenute e ritenute sulle buste paga dei dipendenti non torna. “Anche per questo motivo ai tavoli istituzionali e parlamentari abbiamo chiesto e ci aspettiamo segnali di cambiamento e non reiterazione di atti di indirizzo precedenti. In presenza di risorse insufficienti, auspichiamo che almeno siano precisate la distribuzione per settori dei vari CCNL Pubblici e le priorità delle destinazioni. E che siano date indicazioni su sperequazioni retributive e di inquadramento contrattuale. Il tema della perequazione ed equiparazione dei trattamenti retributivi è tema comune a tutte le aree della dirigenza pubblica. A parità di responsabilità e competenze occorre far corrispondere adeguata e pari autonomia, oltre che trattamento retributivo. “ Così Tiziana Cignarelli, Segretario Generale della Confederazione Dirigenza Pubblica Codirp a margine della riunione odierna in ARAN dove ha sottoscritto l’Accordo Quadro Comparti e Aree che dovrebbe preludere alla stagione dei rinnovi contrattuali di tutte le aree e comparti per il triennio 2022-2024. “Siamo consapevoli che decenni di ritardi e scelte sbagliate, che spesso hanno condotto a non valorizzare i rinnovi contrattuali per affrontare questioni irrisolte anche per responsabilità di parte sindacale; a maggior ragione chiediamo un’inversione di rotta che valorizzi competenze professionistiche nell’area della dirigenza che doti il sistema pubblico di una leadership moderna multidisciplinare”. Italia Oggi