“Tra stipendi e indennità incremento di 3.395 euro a testa”

Gen 7, 2020

 

Obiettivi di fondo, ricorda ancora la Corte, sono quelli di: pervenire ad un adeguamento delle disposizioni contrattuali al nuovo contesto normativo (in particolare ai dd.lgs. n. 74 e n. 75 del 2017) e favorire la motivazione dei professionisti del settore, anche in chiave strumentale all’attuazione del patto per la salute. Le scelte di finalizzazione delle risorse contrattuali complessive, sottolinea la Corte nellasua relazione, sono orientate nella direzione di bilanciare due esigenze: da un lato, quella di dare risposta alle aspettative di una ripresa della dinamica positiva della componente stipendiale fissa (dopo il lungo periodo di freezing nei rinnovi negoziali); dall’altro, la necessità di mantenere una tendenziale proporzionalità degli incrementi tra componente fissa (tabellare e retribuzione di parte fissa) e componente variabile. Ne è scaturita una ripartizione di risorse che ha privilegiato gli incrementi della prima componente (+3,75%), rispetto alla crescita della parte accessoria (+3,25%). I tre “Fondi”. Un aspetto centrale nella parte economica dell’Ipotesi all’esame è rappresentato dalla disciplina dei fondi (artt. 94, 95 e 96). In linea con il dettato dell’art. 40, comma 4-ter, del d.lgs. n. 165/2001, gli interventi negoziali sono orientati al riordino, in chiave di razionalizzazione e semplificazione, dei fondi destinati alla contrattazione integrativa prevedendo: • un primo fondo, con risorse destinate a supportare le politiche di carriera professionale del personale dirigenziale: "Fondo per la retribuzione degli incarichi"; • un secondo fondo, con risorse destinate a supportare le politiche della premialità, ivi incluse quelle legate ai benefici di natura assistenziale e sociale concedibili ai dirigenti (welfare integrativo di cui all’art. 80-bis): "Fondo per la retribuzione di risultato"; • un terzo fondo, con risorse destinate a supportare le politiche organizzative delle aziende: "Fondo per la retribuzione delle condizioni di lavoro". Le risorse a disposizione a regime (anno 2019) assommano a 455,92 milioni di euro, pari a un incremento annuo, tra stipendio e indennità varie, di 3.395 euro a testa per i 134.259 dirigenti oggetto del nuovo contratto.