Il 6 aprile c’è stata la convocazione dei sindacati da parte dell’Aran per predisporre un Testo Unico dei contratti dell’area medica che armonizzi le norme dal 1996 ad oggi. Si è trattato di un incontro interlocutorio, di valore esplorativo. Infatti se da una parte l’esigenza di poter finalmente disporre di un unico testo lineare e coerente delle norme contrattuali, stratificatesi nei numerosi contratti stipulati dal 1996 ad oggi, è sicuramente pressante, dall’altra va tenuto presente l’attuale momento politico-sindacale che in qualche modo consiglia di procedere con estrema prudenza verso ogni ipotesi di riscrittura dei contratti a suo tempo sottoscritti. Se è vero infatti che è auspicabile procedere alla compilazione di un nuovo testo lineare che consista nella mera ripresa letterale delle norme contrattuali in vigore, problemi potrebbero presentarsi per la riscrittura degli istituti che sono stati in questi ultimi anni profondamente rivisitati con intereventi normativi imposti unilateralmente al di fuori delle dinamiche contrattuali. Inoltre, la procedura della formalizzazione del testo elaborato con la pubblicazione sulla G.U., necessaria per renderlo un effettivo strumento di lavoro, che deve ripercorrere le tappe istituzionali previste per i CCNL potrebbe presentare dei problemi, in particolare per quanto riguarda la certificazione della Corte dei Conti . Abbiamo quindi richiesto, prima di avviare i lavori tecnici, di avere assicurazioni sul carattere meramente “compilatorio” del lavoro di redazione del Testo Unico e di definire il percorso per la necessaria formalizzazione.
