Il sistema di assistenza sanitaria del Lazio si trova oggi in uno gravissimo stato di crisi. È mancato qualsiasi forma, non dico di confronto, ma anche di semplice informazione sulle azioni che il Commissario Bondi intende porre in essere: la disattivazione totale o parziale di presidi ospedalieri essenziali per la tutela della salute dei cittadini, quali San Filippo Neri, C.T.O., Eastman ed altri, selvaggia riduzione di diverse centinaia di posti letto per acuti, a fronte delle riduzioni già realizzate, priva di ogni sia pur dignitoso fondamento tecnico, con la possibile perdita di posti di lavoro essenziali per la tenuta del sistema. A tutto ciò si aggiunge il concreto rischio legato al possibile mancato rinnovo del rapporto di lavoro del personale precario operante nel S.S.R. Il blocco del Turn Over e la progressiva diminuzione della dotazione di personale, ha reso del tutto inadeguati gli organici ed ha imposto ricorso a rapporti di lavoro di varia tipologia. Questi colleghi costituiscono una risorsa fondamentale del sistema ed la proroga di tali rapporti è essenziale per la sopravvivenza del sistema. In accordo con la totalità delle sigle sindacali della dirigenza medica e sanitaria e del comparto della sanità, ci accingiamo a proclamare lo stato di agitazione, preannunciando imminenti azioni di sciopero, proposte unitamente ad ogni altra possibile azione di protesta civile nell’intento di porre fine ogni azione che, agendo nel totale disprezzo dei principi fondanti lo Stato di diritto ed i principi costituzionali,mette a rischio la sopravvivenza stessa del servizio sanitario regionale