Importante l’incontro delle Organizzazioni Sindacali con il Ministro Fazio per riorganizzare il sistema

Mag 9, 2011

Importante il contributo del collega Massimo Magnanti durante l’incontro Fazio-sindacati che si é tenuto il 4 maggio per discutere la riorganizzazione della rete sanitaria di emergenza-urgenza. Il Ministro della Salute auspica una riforma nel Pronto soccorso per dividere i codici bianchi e verdi da quelli rossi e gialli ed evitare cosi’ code e attese infinite nei punti di guardia medica. Riforma condivisa dalle Organizzazioni Sindacali della dirigenza medica e della medicina convenzionata nelle principali linee di intervento esposte dal Ministro della Salute: ridurre l’afflusso dei codici bianchi e verdi attraverso una maggiore integrazione tra ospedale e territorio, ma anche necessità di lavorare in un’ottica di sistema. Rilevante all’O.d.G. il bisogno di risposte urgenti soprattutto in merito al problema degli organici, procedendo anche a rivedere le linee guida che governano il sistema dagli anni ’90. Fazio e’ tornato a ribadire quanto anticipato nel corso del question time mercoledi’ 20 aprile, le difformita’ fra le Regioni con diversi modelli gestionali e l’importante incremento nel Pronto soccorso: 50% in 10 anni. Ecco perche’, ha sottolineato Fazio, serve "un’armonizzazione, la riorganizzazione del Dea ma soprattutto creare dei diversi percorsi fra 118 e continuita’ assistenziale". Normalmente -ha detto Fazio – le chiamate al 118 per i codici bianchi e verdi non sono ‘shiftate’ alla continuita’ assistenziale. Il governo negli anni scorsi ha gia’ attivato due programmi di 350 milioni all’anno, nell’ambito del 25% dei fondi degli obiettivi di piano riservati alle cure primarie proprio intesi a creare situazioni di H24 per spostare sul territorio quelle che sono le patologie meno gravi del pronto soccorso.

Ma, secondo quanto dimostrato dal Libro Bianco presentato dal collega Magnanti, la burocrazia certificatoria entra a pieno titolo nei fattori che causano il sovraffollamento dei pronto soccorso. I professionisti dell’emergenza sanitaria  denunciano che in una struttura ospedaliera di dimensioni medio alte, con oltre 50 mila accessi/anno al pronto soccorso, il tempo quotidiano complessivo necessario per tutte le incombenze burocratiche di pronto soccorso si può approssimare a quello equivalente a un turno di servizio del medico (circa 6 ore). Riferendoci al modello internazionale di studio del sovraffollamento (crowding) del pronto soccorso, questo nuovo fattore certificatorio si va a collocare nell’ambito della cosiddetta fase througput, contribuendo a dilazionare i tempi di gestione dei pazienti e ad allungare le attese prima della visita. Questo tempo di crisi dei pronto soccorso italiani ha comunque cause multifattoriali. L’elemento di maggiore criticità è dovuto principalmente alla riduzione della disponibilità di posti letto ordinari, meno 125.000 tra il 1997 e il 2008, e ai successivi ulteriori drammatici tagli di posti letto delle regioni sottoposte ai piani di rientro degli ultimi 4 anni, con pazienti sempre più spesso costretti a trascorrere giorni e giorni sulle barelle nei pronto soccorso. In aggiunta a ciò si registrano flussi di cittadini ai pronto soccorso sempre meno controllati: basta confrontare i dati, grossomodo a parità di popolazione residente, degli accessi annui ai pronto soccorso del Regno Unito pari a circa 20 milioni e quelli italiani oramai prossimi ai 30 milioni, per intuire la carenza dei servizi sanitari territoriali. In un contesto di carenza di personale medico e infermieristico diffusissima sul territorio nazionale, si adottano provvedimenti di legge che interferiscono con il lavoro del medico riducendone in modo pericoloso il tempo assistenziale. In questo contesto si inserisce l’ultima disposizione di legge sulla verifica delle esenzioni per reddito disposta a partire dal I maggio: ancora tempo sottratto all’assistenza! dell’emergenza a partire dall’ipotesi dell’istituzione di una macroarea dedicata e di una cabina di regia sui rapporti tra emergenza e territorio. Leggi il documento di sintesi del Libro Bianco