In arrivo gli arretrati per i medici di medicina generale?

Gen 29, 2020

Il ministero della Salute avrebbe dato l’ok all’atto di indirizzo relativo alla rivalutazione della retribuzione per l’accordo ACN 2016-18. Si tratta tuttavia di un via libera ancora informale. Lo sblocco si riferisce alla pre-intesa del 5 settembre 2019 che, a conclusione della trattativa per l’accordo nazionale 2016-18, aveva sancito gli arretrati per il 2017 e il 2018 e dato il via libera agli aumenti in busta paga. Infatti, dopo il cambio di governo estivo, l’atto di indirizzo delle regioni che dava il "la" all’articolato era rimasto bloccato per tutti gli ultimi sei mesi e l’iter per l’erogazione delle cifre si era arenato. Ora la categoria attende che a esprimersi sia il titolare del dicastero dell’Economia Roberto Gualtieri, il parere del Mef è infatti essenziale per dare il via all’iter definitivo che si dovrà realizzare tra Comitato di Settore, Corte dei Conti e definitiva approvazione in Conferenza delle Regioni. Riepilogando aumenti ed arretrati, corrisposti e non, ai medici convenzionati l’accordo 2016-18 firmato nel 2018 sblocca sull’assistenza primaria gli arretrati 2010-15 (0,52 euro/assistito/anno per cinque anni), 2016 (0,77 euro) e 2017 (1,28 euro) mentre la preintesa firmata a settembre scorso sancisce uno scatto di 1,28 euro/assistito/anno per il 2018 e uno analogo dal 2019. Ai medici di continuità assistenziale gli arretrati 2010-15 sono circa 0,17 euro orari più 0,24 orari per il 2016 e 0,41 nel 2017; con la pre-intesa lo scatto diventa per 2018 e 2019 di 0,40 euro l’ora.