“Si modifichi l’atto di indirizzo per il rinnovo della convenzione della medicina generale e della pediatria inadeguato e superato dai fatti. Senza risposte sarà una protesta unitaria”. Dai sindacati medici richiesto un urgente incontro con il ministro della Salute Beatrice Lorenzin.La nota sottolinea come siano passati oltre due anni dalla presentazione dell’ultimo Atto di indirizzo, propedeutico alla riapertura delle trattative per il rinnovo della convenzione dei medici del territorio. Rileva l’assenza di passi in avanti, e il mancato rinnovo degli Accordi Collettivi Nazionali degli oltre 60mila medici del settore”. È quanto evidenzia la nota di INTESA SINDACALE che aggiunge “Nel frattempo si è assistito all’approvazione del piano nazionale sulla cronicità e sui vaccini, al via libera al rinnovo dei contratti del pubblico impiego, alla nuova legge sulla responsabilità professionale. Eppure”, evidenzia l’Intersindacale, “le Regioni insistono con mantenere un Atto di Indirizzo superato dai fatti e inadeguato per riorganizzare i servizi sul territorio. Si denuncia, quindi, il susseguirsi nelle Regioni di diverse sperimentazioni senza alcun collegamento a un quadro generale, organico e complessivo. Ci sorprendono le dichiarazioni del presidente del comitato di settore che mette in dubbio la disponibilità delle risorse economiche della vacatio contrattuale, guarda caso per la medicina convenzionata, che dovrebbero essere state accantonate per legge. Per tutte queste ragioni, in attesa del rinnovo contrattuale normativo e adeguamento economico, facendosi portavoce del disagio e della grande preoccupazione che colpisce la categoria, l’Intersindacale chiede, quindi, che il ministro della salute incontri le organizzazioni sindacali, al fine di intervenire per una modifica e attualizzazione dell’atto di indirizzo. Si annuncia, quindi” conclude l’Intersindacale dei medici della medicina generale “la definizione urgente, di un calendario di proteste unitarie per sensibilizzare i cittadini contro lo smantellamento della sanità pubblica territoriale”. Leggi la lettera