La bozza di legge di stabilità anticipata alle agenzie indicava tagli per 2,65 miliardi

Ott 17, 2013

"La bozza di manovra presentata da Letta presenta zero tagli alla Sanità. Era nell’aria, dopo il brusio dei Ministri competenti, dopo che persino le Regioni avevano gridato contro ulteriori, inaccettabili tagli, il governo che più volte ho definito tiepido ha dato una svolta: saltano i 2,6 miliardi di tagli alla spesa per farmaci e visite specialistiche sostenuta dal Ssn inizialmente previsti tra 2014 e 2016. Grazie Lorenzin, grazie Saccomanni e grazie anche a Letta. Auspichiamo che la fiducia dei governanti sulla “ripresina” imminente non venga sconfessata….e che l’Italia centri l’obiettivo del rapporto deficit-Pil a meno del 3% nei prossimi anni. Tuttavia colleghi noi non possiamo abbassare la guardia…niente tagli e l’abbassamento del cuneo fiscale sono già qualcosa, ma non possiamo dimenticare quello che tutti noi abbiamo subito in questi anni". E’ il commento del Segretario Mazzoni durante il Congresso SNR di Sarzana sulla bozza di legge stabilità presentata da Letta. Leggi originale bozza "Bisogna in primo luogo superare il blocco della contrattazione nazionale, che oltre alle persistenti penalizzazioni economiche impedisce di aggiornare gli istituti contrattuali di garanzia. E’ più che urgente la regolazione del rapporto di lavoro della dirigenza medica e dei medici di medicina generale e il disegno di nuove relazioni sindacali dopo gli interventi di contenimento della spesa pubblica e il Decreto Balduzzi. In particolare occorre monitorare costantemente ed approfondire i nuovi assetti istituzionali ed organizzativi dei Servizi Sanitari Regionali che vedono mutazioni del quadro normativo, l’abrogazione di molti istituti contrattuali, limitazioni degli ambiti di contrattazione a livello aziendale. E’ necessario fare chiarezza anche normativa dopo venti anni di non governo e il rimpallo di leggi, leggine e decretoni omnibus in tema di Servizio Sanitario Nazionale, che vedono i medici fortemente penalizzati. Senza dimenticare che sono tuttora a rischio l’erogazione dei LEA anche nelle Regioni più virtuose. Occorre riprendere lo spazio che ci compete, come classe dirigente, come medici e come sindacalisti".