L’ARAN certifica le inadempienze delle ASL sulla contrattazione integrativa

Mar 23, 2013

La verifica istituzionale sulla contrattazione integrativa condotta dall’Aran nel settore sanitario ha raccolto risultati scarsi: 3 contratti integrativi su 25 aziende ospedaliere monitorate e 12 contratti integrativi su 45 Asl monitorate (su un totale di 146). Sui dati porrebbero pesare i ritardi della sottoscrizione degli accordi, ma dall’analisi sono emersi diversi punti di debolezza: la maggior parte (11) provengono dal Nord Italia e quasi tutti sono focalizzati sulle materie economiche. Un contratto su due riguarda la ripartizione e la destinazione delle risorse decentrate e di sistemi di incentivazione del personale (rispettivamente 52,94% e 44,12%), ma nessuno fa i conti sui costi. Circa un contratto su tre affronta il tema dei criteri per le progressioni economiche (32,35%). In misura minore, vengono affrontati i criteri per l’attribuzione del lavoro straordinario e i criteri per la mobilità interna. Rispetto alle altre amministrazioni monitorate, il Servizio sanitario nazionale con il 21% di amministrazioni tra quelle censite che hanno inviato almeno un contratto integrativo è al penultimo posto seguito solo dal 12% dell’Afam (Alta formazione artistica, musicale e coreutica).

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