Le classifiche degli ospedali che funzionano meglio: il nord primeggia, il sud insegue

Dic 19, 2016

Agenas, l’agenzia sanitaria delle Regioni italiane, mette online l’edizione 2016 del Pne, ovvero Programma nazionale esiti. È uno strumento che, attraverso una serie di indicatori, rende conto della qualità dell’attività sanitaria. Qui il nuovo sito con le schede Mortalità, rapidità di risposta, volumi di lavoro, vengono valutati per ogni struttura sanitaria, così da costruire il quadro del funzionamento della sanità nelle Regioni. Quest’anno sul sito sono state inserite anche infografiche di facile lettura per tutti i cittadini, come quella sul cesareo, che resta uno dei punti dolenti perché troppo diffuso nel nostro Paese, ma anche, ad esempio sulla mortalità per infarto rispetto alla quantità di lavoro svolto dalle singole strutture.  Passando ad alcuni degli indicatori, uno tradizionalmente considerato fondamentale è quello che valuta la rapidità dell’intervento per la frattura del collo del femore. Va fatto prima possibile, cioè entro 2 giorni dall’arrivo al pronto soccorso, per evitare che l’anziano, che più di frequente va incontro a questo problema, subisca conseguenze anche gravi. Qui si vede un miglioramento. Nel 2010 in Italia solo il 31% di chi arrivava in ospedale con questa frattura veniva operato in 48 ore. L’anno scorso si è saliti al 55%. Una delle novità del Pne 2016 è la valutazione che viene fatta delle aziende ospedaliere. In pratica vengono messi insieme tutti gli indicatori per capire come funzionano gli ospedali dove lavorano fianco a fianco medici ospedalieri e universitari. La valutazione si 7 aree cliniche serve a decidere se una struttura deve andare in piano di qualificazione perché ha troppi risultati negativi.