Da Quotidiano Sanità – “La legge di stabilità non prevede tagli alla sanità, il fondo sanitario è intatto. La legge di stabilità chiede 4 miliardi alle Regioni. Se le Regioni non sono in grado di ristrutturare la loro spesa e chiedono, prima ancora di aver cominciato, di tagliare il fondo sanitario se ne assumano le loro responsabilità”. Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a margine di un incontro con rappresentati della sanità a Bologna. Il ministro ha rivendicato che il fondo è “intatto” e ha ricordato di averlo aumentato di 2 miliardi per il 2015, di uno per il 2014 e di tre del 2016. Ha aggiunto che "per quanto riguarda le modalità in cui dovrebbe essere effettuata questa ridistribuzione del fondo" e "le modalità in cui sara’ effettuato questo taglio lo stabiliremo insieme al ministero della Salute, che e’ competente per materia". La replica arriva dal Presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino: “i 4 mld più 1.7 mld di riduzione di spesa, non riducendo il Fondo sanitario, si scaricano su circa 30mld di spesa extra sanitaria, pari a circa il 12%. Il che è quattro volte superiore alla soglia del 3% prevista dalla spending review ed è chiaramente insostenibile. Urge un incontro per trovare una soluzione". Per Massimo Garavaglia, coordinatore degli assessori al Bilancio alla Conferenza delle Regioni e assessore Lombardia: "delle due l’una: o il ministro Lorenzin non ha partecipato al cdm quando è’ stata approvata la legge di stabilità oppure non ha letto gli articoli di sua competenza". Garavaglia ha poi Ricordato al ministro che "nell’articolo che riguarda i tagli alle regioni nelle 5 ultime righe è scritto chiaramente che i tagli vanno anche sul Fondo sanitario nazionale di parte corrente. Cioè il Governo ha già deciso e messo nella legge di stabilità che taglia il fondo sanitario nazionale". Infine, sottolinea l’esponente lombardo, "il consigliere economico di Renzi, Filippo Taddei proprio ieri in una trasmissione ha dichiarato che si taglia il fondo sanitario di 2 mld. Evidentemente il ministro alla Salute non conosce la legge di stabilità e non è a conoscenza di come la pensa il suo premier”.