Rinnovo contratto: resta l’incognita degli aumenti – Sintesi da Sanita’ 24

Giu 27, 2016

L’annuncio della convocazione è arrivato ieri dalla ministra per la Pubblica amministrazione e l’Innovazione Marianna Madia, intervenuta al Forum nazionale della Cgil sul riordino della Pa. La ministra Madia ha sostenuto che i 300 milioni di euro messi a disposizione dalla legge di stabilità (a cui si aggiungeranno circa 70 milioni, il 4 per mille della massa salariale, in Regioni ed enti locali) «sono un inizio», e il loro aumento in prospettiva dipenderà dalla crescita reale del Paese, ma che nei nuovi contratti «chi ha di meno deve avere di più». Nell’atto di indirizzo questo principio dovrebbe tradursi nella richiesta ad Aran e sindacati di individuare un meccanismo progressivo, per concentrare i ritocchi sulle fasce di reddito più basse e diluirle su quelle più alte. L’atto di indirizzo dovrebbe poi puntare sull’aumento di peso della contrattazione decentrata, un passaggio, fondamentale per introdurre strumenti più flessibili, reso indispensabile dalla leggerezza delle risorse per ora a disposizione.Ricordiamo che il blocco dei contratti è illegittimo dal 30 luglio 2015, cioè dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della sentenza costituzionale che ha imposto di riavviare la macchina. La revisione delle regole sugli integrativi, con l’obiettivo di sfoltire il caos delle regole che hanno favorito le applicazioni più varie (e le storture più pesanti) nelle amministrazioni, sarà anche al centro del decreto legislativo sul nuovo testo unico del pubblico impiego, cioè dell’altro pilastro del confronto fra governo e sindacati. Dal provvedimento arriveranno indicazioni importanti per le prospettive reali delle buste paga, perché in gioco  c’è la revisione delle «tre fasce di merito» scritte nella riforma del 2009 ma mai attuate. Non è in discussione il principio che dovrebbe premiare le eccellenze e lasciare a secco di premi una quota dei dipendenti, ma secondo Madia «alcune regole della legge Brunetta sono troppo rigide» e vanno riviste. Negli obiettivi rilanciati ieri da Marianna Madia, il testo unico che supera il sistema rigido degli organici per abbracciare quello dell’analisi dei fabbisogni di competenze servirà a cancellare la «regola sbagliata del turn over generalizzato»; la prospettiva indicata dal governo è quella di vincoli selettivi, che permettano di ringiovanire la Pubblica amministrazione con nuovi ingressi concentrati nelle professionalità di cui c’è bisogno. Questa strategia dovrebbe essere accompagnata da una regia nazionale sulla mobilità, per decidere la geografia del pubblico impiego sulla base dei servizi da erogare, e anche su questo punto la discussione con i sindacati è aperta.