Sanita’ in crisi: 18 mesi per ricostruzione mammaria, 9 per una visita oncologica.

Dic 15, 2016

da www.ilsole24ore.com – Aspettare fino a due anni per rimuovere una protesi o curare l’alluce valgo, 18 mesi per la ricostruzione mammaria e 15 per ottenere la mammografia,, fino a 10 mesi per la Tac e un anno per la risonanza magnetica. E nove mesi, il tempo che nasce un bimbo, per una visita oncologica o oculistica o odontoiatrica. Tutto questo mentre gli italiani hanno netta la percezione dei costi che crescono, dei ticket che esplodono, dell’assistenza a domicilio che diventa una rarità, del ricovero sempre più complicato, dei pronto soccorso invivibile, del degrado delle strutture. E l’uso dei ricoveri in intramoenia senza controlli o quasi con pazienti costretti a pagare o “girati” al privati. Ma anche il rapporto non esattamente semplice con i medici di famiglia e i pediatri. Tu chiamala se vuoi sanità solidale e universalistica. Perché l’accesso al Servizio sanitario nazionale sta diventando sempre più un lusso, sempre più un girone infernale. Non dappertutto, è chiaro. Ma dal Lazio in giù, pur con lodevoli eccezioni, la sanità pubblica diventa non raramente una polveriera. A tracciare un identikit del Ssn non esattamente tranquillizzante è il XIX Rapporto “Pit Salute” di Cittadinanzattiva-Tribunale dei diritti del malato, presentato questa mattina a Roma. Continua a leggere