Oggi c’è stata una riunione indetta dall’ARAN avente per oggetto i rinnovi contrattuali. Si è trattato di una convocazione assolutamente irrituale, ma non per questo inutile. Non fosse altro che per il significato simbolico che assume una riapertura delle trattative per i rinnovi contrattuali, bloccati da 8 anni. In estrema sintesi: -manca la direttiva "madre" (quella del Governo) e le direttive dei Comitati di Settore; -manca il finanziamento per il 2017, promesso dal Governo, ma che dovrà trovare posto nella prossima legge di stabilità; – bisogna affrontare il tema della defiscalizzazione del salario accessorio equiparando il settore pubblico a quello privato. Solo questa operazione produrrebbe un vantaggio economico pari a quello promesso dal Governo per il rinnovo dei contratti. Ma per fare questo c’è bisogno di una legge (stabilità?); -armonizzazione degli istituti contrattuali delle aree che sono state accorpate; -perequazione economica con particolare riguardo alla dirigenza Area Istruzione e Ricerca; -procedimenti disciplinari e disciplina delle assenze alla luce dei decreti "Madia"; -assetto relazioni sindacali e valorizzazione del merito; -welfare aziendale. Questi sono solo alcuni dei temi sula tappeto. E’ facile immaginare come ci sia tanto lavoro da fare per scrivere questi contratti. l’Area che potrebbe partire per prima è quella delle Funzioni Centrali, il cui Atto di indirizzo potrebbe essere il primo ad essere pronto. E’ emersa un’altra ipotesi che vedrebbe le Confederazioni concordare una sorta di "accordo quadro" sui tempi di carattere generale: procedimento disciplinare, previdenza complementare, disciplina delle assenze ecc. che dovrebbe essere poi recepito nei singoli contratti. Questo per evitare che l’area/comparto che dovesse partire per prima, si trovi a tracciare principi e regole su argomenti e temi che coinvolgono tutte le aree ed i comparti. Ci attendono settimane e mesi cruciali. L’ultima annotazione proposta nel nostro intervento è stata quella riferita al CCNQ sulle prerogative sindacali, alla quale il Presidente dell’ARAN ha fornito una risposta interlocutoria.