Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e il gruppo di lavoro, composto dagli assessori e dai presidenti di Regione scelti d’intesa con il presidente della Conferenza delle Regioni, esprimono soddisfazione per il confronto sul Patto della Salute, che continua serrato secondo scadenze già fissate. Sono stati esaminati i primi articoli: il 28 è stato raggiunto l’accordo sul Fondo 2014-2016 che garantisce l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) con la definizione della nuova lista entro il prossimo 30 giugno. E’ stato trovato l’accordo sull’impianto complessivo della norma, sul concetto di spending review interna, finalizzato al miglioramento del sistema sanitario. Nell’incontro con le otto regioni capofila (Veneto più le “virtuose” Emilia Romagna ed Umbria più due regioni del Centro-Nord e tre del Sud) il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha concordato lo stanziamento per il Fondo sanitario 2014 – 109 miliardi di euro a fronte dei 104 e rotti decisi per il 2013 solo lo scorso dicembre – e ha ribadito che i risparmi ottenuti depennando prestazioni obsolete dai Lea saranno spesi per la sanità. Gli stessi ticket saranno rimodulati da un comitato ad hoc in modo da non gravare su disoccupati e cassintegrati. «Non c’è volontà di aumentare i ticket, semmai di limitarli», afferma l’ assessore alla Sanità del Veneto, Luca Coletto. La preoccupazione delle giunte è relativa soprattutto ai Lea. «Di prestazioni obsolete ce ne sono tante, si pensi al dosaggio del tacrolymus nei trapiantati omologato a quello della più vecchia ciclosporina perché l’elenco non è aggiornato, ma all’atto di depennare prestazioni i cittadini ricorrono e la Magistratura condanna in genere la Regione a pagare; i risparmi si perdono. Più che un patto in tempi brevi, gli operatori del Ssn auspicano la sensibilizzazione di tutte le istituzioni sui problemi dell’assistenza e la possibilità di fare progetti a lungo respiro, come rinnovare il parco ospedali contrattando mutui con la Cassa Depositi e Prestiti per la costruzione di nuove strutture, come ha proposto al governo il tavolo tecnico su innovazione e investimenti in Sanità».